Giulia Petracca
Giornata Internazionale della Felicità
Le più felici delle persone, non necessariamente hanno il meglio di ogni cosa, soltanto traggono il meglio da ogni cosa che capita sul loro cammino. (Albert Einstein)
Oggi si celebra la giornata internazionale della felicità istituita dall'Onu nel 2012 riconoscendolo come scopo fondamentale dell'umanità. Una definizione di felicità che mi piace e che condivido è quella di Seligman per cui la felicità è imparare a “esplorare ciò per cui vale la pena vivere, costruire le condizioni abilitanti per cui la vita è degna di essere vissuta”. Condivido questa definizione perchè vede la felicità come una condizione in cui la persona può fare qualcosa per sentirsi felice. Essere felici non dipende quindi dalla realizzazione di condizione esterne. Della felicità tutti ne parlano, poeti, filosofi, scienziati, pochi riescono a coglierne l'essenza e ancora meno a provarla pare. La sua ricerca è una costante nella vita delle persone, il suo mantenimento più complesso. L'errore che facciamo spesso è pensare alla felicità come qualcosa di assoluto, di così dirompente che lascia fuori altre emozioni: pensarla in questi termini fa sì che non ci accorgiamo delle cose quotidiane che facciamo e che ci procurano un senso di appagamento nel qui e ora, ci focalizziamo su quello
che dovrebbe realizzarzi e non su quello che attivamente stiamo facendo o possiamo fare per provare giorno per giorno un pizzico di felicità. Mi viene in mente la frase di Totò che diceva:
“Forse vi sono momentini minuscolini di felicità, e sono quelli durante i quali si dimenticano le cose brutte. La felicità, signorina mia, è fatta di attimi di dimenticanza.”
Come sarebbe se ogni giorno, se oggi, avessimo un attimo di dimenticanza e provassimo a sentire, a vivere un momento di felicità? Potremmo provare!