Giulia Petracca
Il Cambiamento
Nulla è durevole quanto il cambiamento. Non c’è nulla di immutabile, tranne l’esigenza di cambiare. Tutto fluisce, nulla resta immutato. (Eraclito)
Chi non desidera cambiare almeno un aspetto di sé?
Chi, tra quelli che decidono di andare da uno psicologo, non lo fa per un desiderio di cambiamento di aspetti di sé?
Insita nell’idea di cambiamento c’è l’idea che per cambiare si debba smettere di fare qualcosa e iniziare a farne un’altra. Vero.
Altrettanto vero che per fare qualcosa di diverso non si deve lottare con quello che si è stati fino a quel momento, dire che come ci si è comportati finora è stato sbagliato, ma occorre guardarlo da un’altra prospettiva, capire a cosa è servito comportarsi in quel modo, che non è giustificarsi, capire a che bisogno emotivo rispondeva e se oggi a quel bisogno non si possa rispondere in maniera diversa, più efficace, più congrua con i desideri e bisogni attuali.
Accettare come si è, guardarsi con comprensione permette di allearsi con sé stessi, di vedere le cose che apprezziamo e quelle che ci piacciono meno, quelle che possiamo cambiare e quelle che non possiamo cambiare, permette di non generalizzare, di valutare nel qui ed ora dove effettivamente vogliamo operare il cambiamento, in quale aspetto e non pensare che cambiare equivalga a diventare perfetti secondo un ideale difficilmente raggiungibile. Accettarsi permette di costruire attivamente il cambiamento, nella direzione che si ritiene migliore per sé, per realizzare i progetti e desideri che si hanno per sé, dando priorità a qualcosa e mettendo da parte altro. Cambiamento è fare qualcosa di diverso con sé prima ancora che nelle azioni, cambiamento è anche accettare che qualcosa non possa essere cambiato, cambiamento è darsi più possibilità, è guardarsi e guardare con altri occhi e con più amorevolezza.